21 – 29 febbraio 2012 | a cura di Cecilia Paolini | Galleria Il Laboratorio, Roma
Immaginate di poter disegnare non su una superficie piana ma nello spazio, lasciando un sinuoso segno nero che prende forma… Le sculture di Bruno Melappioni sono liberi disegni nello spazio, leggeri come le idee, ma concreti come la vita; un filo di ferro, apparentemente sottilissimo, si plasma sotto il gesto creativo dell’artista per diventare non già un’anatomia, una forma, ma molto di più: un gesto unico e irripetibile, un’espressione rubata, tutta un’anima colta in un momento di solitaria meditazione.
Nella piccola e prestigiosa galleria “Il Laboratorio” di Trastevere, due delle opere più significative della recente produzione dell’artista si sono animate grazie a un’istallazione di luci e suoni che ha avuto come precipuo scopo l’immersione dello spettatore in un’atmosfera senza tempo, dall’estatico coinvolgimento sensoriale. Una nuotatrice nuda e solitaria, ritratta nello sforzo di una bracciata ampia, con il petto gonfio di un respiro profondo e ritmico che racchiude la percezione fisica di tutto il mondo, e una donna rannicchiata nel proprio abbraccio, che medita pensierosa sulla propria esistenza: soltanto due opere sono state allestite nella galleria di Trastevere dividendo tutto lo spazio con una installazione di luci trasversale. La nuotatrice, sospesa a mezz’aria, era avvolta in una luce blu nella parte destra della galleria; nell’altra metà, illuminata di un intenso color arancione, la pensatrice si mostrava dall’alto di un piedistallo.
Bruno Melappioni, artista poliedrico, formatosi come pittore e conosciuto anche come scenografo, negli ultimi anni si è dedicato completamente alla scultura in metallo, ricercando una sintesi formale tra esperienza segnica e composizione spaziale. L’esposizione a Trastevere è stata tappa di un progetto più ampio dedicato alla fisicità femminile che sarà mostrato nella sua veste completa in una mostra dedicata esclusivamente alle sculture di questa serie durante il 2013. Fondamentale di questo progetto è l’aspetto sensoriale dell’esposizione: le sculture non sono semplicemente mostrate, ma allestite secondo una precisa ambientazione luministica, visiva e sonora che stimola la percezione emozionale del visitatore.