Gennaio 2013, Nuovo Paese Sera La voce di Roma
Il Complesso monumentale e chiostro rinascimentale di San Salvatore in Lauro, sito nel Rione Ponti, a pochi passi della celebre Piazza Navona, ospiterà alcune delle opere del poliedrico artista Bruno Melappioni, noto come scenografo e pittore ma principalmente scultore, come più volte da lui stesso dichiarato. La sua vocazione per le sculture in metallo sarà dunque oggetto della mostra Il Filo Continuo, che celebra lo sforzo fisico nelle performance atletiche rese tagliando la fredda inconsistenza dell’aria con una attenta e accurata manipolazione del ferro. Dai suoi disegni tridimensionali, composti da un filo di metallo, ne derivano figure femminili a grandezza naturale leggere come l’aria ma forti come un fil di ferro che, avvolgendosi su se stesso, ne ripercorre i tratti fisiognomici seguendo modelli reali tali da conferire sacralità ad ogni gesto rappresentato. Dieci ritratti di donne leggiadre, dieci attimi catturati, dieci pose rubate nello sforzo agonistico impresse nella tridimensionalità di corpi vitali.
L’artista sceglie la figura femminile, scolpisce a suon di martello segmenti di esistenze configurandole nei quattro elementi naturali: aria, acqua, terra e fuoco. Caldo e freddo, concreto ed etereo, linee parallele che, sfidando ogni legge fisica, saranno destinate ad incontrarsi nel filo continuo di una collezione trasversale che accoglierà stimolando il proprio pubblico con la figura della propedeutica Pensatrice e lo lascerà con Nausicaa, sunto finale dicomunione armonica tra uomo e natura. Tale fusione sarà anche tema della performance All’ombra delle fanciulle in fiore, realizzata da cinque allieve della scuola d’arte di Bruno Melappioni, (Ambra Zeffiro, Azzurra Angeletti, Sabrina Dan, Miriam Di Domenico, Marina Magoni) che avrà luogo nella mattinata di Domenica 20 Gennaio. Dalla Factory che ha sede nell’atelier dello scultore è nata una esibizione che, attraverso la diversità di quattro linguaggi artistici, racconta il filo continuo che li lega, il filo continuo condotto dalla Musa ispiratrice all’ombra della mano esperta del maestro Bruno, ma che è soprattutto il filo continuo dell’Arte. Della performance resta un totem nel quale confluiscono le espressioni delle varie artiste, unione in una sola forma di linguaggi diversi nel dialogo maieutico e infinito proprio dell’arte, la stessa arte generatrice di una nuova opera.